LFF22, De Caro e Palasciano: «Fare un film indie in Italia è bello e faticoso» 

Una selvaggia voglia di libertà sul grande schermo di Piazza Garibaldi: è quella di Giulia, eroina titolare del film presentato nella terza serata del Lecco Film Fest, il festival organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e promosso da Confindustria Lecco e Sondrio.

«Un personaggio strano, nato dal desiderio di raccontare una donna che potesse essere dolce ma anche antipatica, vero così come respingente» spiega Ciro De Caro, il regista di Giulia. Che ha scritto insieme alla protagonista, Rosa Palasciano, che per questa sua interpretazione ha sfiorato il David di Donatello per la miglior attrice: «Abbiamo voluto raccontare il percorso goffo di una ragazza in formazione» specifica lei.

«Non ricordo bene il nostro primo incontro – ricostruisce De Caro – ma ho subito visto un’attrice di grande talento e grande istinto, desiderosa di studiare. Abbiamo fatto questo film senza chiedere il permesso a nessuno». Produzione indipendente, quindici giorni di riprese: «Giulia nasce da una frustrazione, è stato bello ma faticoso» dice lui. «Ma c’è anche tanto coraggio, c’è tanta passione per un cinema libero che ti coinvolge con naturalezza» gli fa eco lei.

«È difficile fare oggi un film indie in Italia – continua De Caro – che vuol dire non avere il sostegno delle major, avere un maggior livello di libertà ma anche molte più difficoltà. Per noi la svolta è stata la Mostra di Venezia: siamo stati selezionati in una sezione off, le Notti Veneziane delle Giornate degli Autori, eppure ci ha cambiato la vita. Grazie al festival abbiamo trovato una distribuzione, siamo stati contattati anche a livello internazionale è difficile».

Esperienza esaltante, come spiega Palasciano: «Anche quando ci sono stati dei deragliamenti, abbiamo avuto l’opportunità di restare liberi, di pensare anche mentre. Mi piace essere indipendente perché c’è spazio per il dialogo, l’ascolto, il rispetto reciproco». E De Caro: «È bello trovare una strada insieme, raggiungere un equilibrio nel tono e nel genere. Giulia è nata in fieri, non aveva una vera direzione, abbiamo scoperto insieme chi era. E io sto capendo sempre di più ciò che voglio: mi piace portare allo stremo la verità, cercare qualcosa che accada proprio in quell’istante di libertà».

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