Il cinema, la luce, la vita: Krzysztof Zanussi ospite al Lecco Film Fest

Krzysztof Zanussi protagonista del Lecco Film Fest.

Il grande regista polacco sarà ospite della seconda giornata del festival, venerdì 8 luglio.

Alle ore 11, il maestro presenterà al Cinema Teatro Nuovo Aquilone il suo film Corpo estraneo (clicca qui per prenotare un posto gratuito).

Alle ore 19, sarà in Piazza Garibaldi per incontrare il pubblico del festival (clicca qui per prenotare un posto gratuito).

Chi è Krzysztof Zanussi

Tra il 1955 e il 1959 ha studiato Fisica all’Università di Varsavia e nello stesso tempo ha frequentato lezioni sul cinema all’Istituto d’Arte dell’Accademia Polacca delle Scienze. Nel 1959 si è iscritto alla facoltà di Filosofia dell’Università Jagellonica di Cracovia, ma interrompe gli studi nel ’63.

Nel 1958 dirige il suo primo film Il tram verso il cielo (primo premio al Festival polacco del cinema non professionale) grazie al Club del cinema amatoriale dell’Università di Varsavia. Nel 1960 si iscrive al corso di regia della Scuola Superiore di Cinema di Lódz (per un anno è allievo di Andrzej Munk), dove si diploma nel 1966.

Già con il suo saggio di fine corso, La morte del Padre provinciale, si mette in evidenza come uno dei maggiori esponenti della cosiddetta ‘terza generazione’ del cinema polacco. Da allora ha diretto un gran numero di documentari e film a soggetto per il cinema e la televisione sia in Polonia che all’estero. Le loro sceneggiature in gran parte sono anche state scritte da lui e sono state pubblicate in varie lingue.

Nel 1981 realizza Da un paese lontano – Giovanni Paolo II, un film sulla vita del Papa in cui il regista coglie l’occasione di presentare le varie classi sociali polacche realizzando una sorta di epopea della Polonia. Nel 1973 vince il Pardo d’oro e il Premio della Giuria Ecumenica a Locarno con Illuminazione, nel 1975 il premio OCIC con Bilancio trimestrale al Festival di Berlino e nel 1978 il Premio della Giuria Ecumenica al Festival di Cannes con La spirale.

Sempre a Cannes, nel 1980 vince il Premio della Giuria e quello della Giuria Ecumenica con Costans. L’anno successivo vince il David Europeo. Alla Mostra del cinema di Venezia gli vengono assegnati nel 1982 il Premio Pasinetti e il Gran Premio Speciale della Giuria per il film L’imperativo e nel 1984 il Leone d’oro e un altro Premio Pasinetti per L’anno del sole quieto.

Molte anche le sue regie teatrali, tra cui testi del papa e rappresentazioni sacre – in alcuni borghi italiani – e opere musicali.

Dal 1974 al 1981 è stato vicepresidente dell’Associazione Cineasti Polacchi e dal 1979 è direttore e direttore artistico della casa di produzione Film Studio TOR . Nel 1990 è stato eletto presidente della FERA (Federation Européenne des Réalisateurs de l’Audiovisuel).

Dal 1992 è professore all’Università Salesiana di Katowice. Dal 1994 è membro della commissione della Cultura Pontificia in Vaticano, vicepresidente del Programme Council della Tv polacca e presidente dell’Associazione EUROVISIONI. E’ anche membro del PEN- Club Polacco e dell’Associazione degli scrittori.

Nel 2003 ha ricevuto il Premio Robert Bresson, il riconoscimento conferito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo, sentito il parere dei Pontifici consigli della cultura e delle comunicazioni sociali, che viene attribuito al regista che “abbia dato una testimonianza, significativa per sincerità e intensità, del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale della nostra vita”.

Corpo estraneo

(Polonia/Russia/Italia 2014, 117’)
con Riccardo Leonelli (Angelo), Agnieszka Grochowska (Krystyna), Agata Buzek (Kasia), Weronika Rosati (Mira), Sławomir Orzechowski (Padre).

La storia Angelo e Kasia si incontrano e innamorano in Italia, entrambi fanno parte del movimento cattolico dei Focolarini. Quando lei decide di tornare in Polonia per entrare in convento, lui decide di seguirla nella speranza che cambi idea. Nel frattempo, a Varsavia, trova lavoro in una multinazionale, dove la sua superiore Krystyna, una donna disinibita e cinica, è allo stesso tempo affascinata dalla sua fede e desiderosa di circuirlo e dominarlo. Tra scandali ed episodi di corruzione legati all’azienda in cui Krystyna riesce a coinvolgere Angelo, raggirandolo e rendendolo un capro espiatorio, il destino dei due subirà una svolta. Le sorti spirituali ed esistenziali di Angelo saranno legate alla scelta dell’amata Kasia, quelle di Krystyna alle conseguenze estreme del suo agire senza scrupoli.

Note di regia Il film, un dramma psicologico, racconta lo scontro tra il cinismo del mondo del business e l’idealismo della gioventù. La perversità della storia nasce dal fatto che ad essere perseguitato è un giovane uomo, un italiano, che è profondamente cristiano. Dall’altra parte c’è una donna emancipata che supera l’uomo in cinismo e brutalità. L’esito dello scontro è doppio: l’idealismo vacilla e il cinismo va in crisi, anche se resta lontano da una possibile conversione. Se alla mia età si torna dietro alla macchina da presa è per una ragione: invitare a ritrovare un’integrità. Un cristiano non può venire a patti con le leggi di un’economia selvaggia, diventa un corpo estraneo. Dovremmo cercare di esserlo un po’ tutti, c’è bisogno di un nuovo anticonformismo coraggioso.

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